Argento: dall’antichità ai giorni d’oggi, la sua rilevanza resta immutata

Se l’oro è considerato il metallo più prezioso, l’argento segue a stretto giro di posta. Non è casuale, in tal senso, che il podio delle competizioni olimpiche preveda la premiazione dei primi tre classificati con una medaglia d’oro, d’argento e di bronzo, prassi divenuta, nel corso dei decenni, comune a qualsiasi manifestazione sportiva.

Questa tradizione, oltretutto, è ultracentenaria. Basti pensare che le prime Olimpiadi, tenutasi nella mitologica terra greca, risalgono al 776 a.c., dato che fa ben capire come la rilevante importanza dell’argento sia da rintracciare in epoche decisamente lontane, ben distanti anche dal diciottesimo secolo in cui vennero disputate le prime “Olimpiadi moderne”.

Il valore reale e simbolico dell’argento

Le proprietà di questo metallo, d’altro canto, sono davvero rare e non rintracciabili neppure nell’oro, ancora oggi considerato più prezioso. L’argento, ad esempio, ha un grado di conducibilità elettrica senza eguali. Superiore addirittura al rame, che resta, complice il minor costo, il metallo maggiormente impiegato come trasmettitore di conducibilità elettrica.

Nella società moderna viene utilizzato per molteplici scopi. Nel mondo della posateria, ad esempio, è considerato l’elemento di maggior pregio: la cosiddetta “argenteria” è il classico non plus ultra da poter esibire nelle ricorrenze più importanti o per non sfigurare al cospetto di ospiti, ritenuti dal peso specifico rilevanti, invitati ad un pranzo o una cena nel proprio domicilio.

Non è casuale, di conseguenza, che venga considerato un metallo nobile, che porta un valore aggiunto anche come gioiello da poter esibire in qualsiasi situazione, formali o informali che siano. Un metallo che può diventare un ottimo supporto quando si è alla ricerca di un po’ di liquidità o, più semplicemente, per tramutare in “moneta contante” un gioiello che non vogliamo più indossare per i motivi più svariati, affidandosi, a dei compro argento professionisti seri e qualificati.

Per comprendere, compiutamente, i motivi per i quali l’argento sia considerato, anche nel nuovo millennio, un metallo di rara beltà e rilevanza, bisogna fare un salto all’antichità, a come veniva percepito in epoche remote. L’esempio più lampante, in tal senso, arriva direttamente da un testo sacro della religione cristiana, la Genesi, che lo cita come uno degli elementi presenti già nel terzo millennio a.c.

Tra mitologia ed attualità: l’argento resta centrale in ogni fase

I riscontri dalla presenza dall’argento nel nostro pianeta sin da epoche estremamente lontane dalla nostra, tuttavia, hanno trovato riscontri anche nel mondo scientifico. Grazie alle analisi compiute in alcuni siti archeologici presenti in Asia, la presenza dell’argento, che veniva separato dal piombo, risale addirittura al 4 millennio a.c.. La sua millenaria presenza sulla Terra, non ha fatto che ampliare le leggende e il valore, reale o simbolico, dell’argento.

L’argento, non a caso, era associato alla luna e alle divinità ad essa collegate. Ma non solo. Esso veniva accostato alla personificazione della femminilità e, in alcuni casi, della verginità. Nel mondo della produzione dei gioielli, invece, simboleggia “prosperità e benessere”, ad ulteriore testimonianza di come l’argento sia in grado di infondere benessere a chi lo indossa.

Non c’è da stupirsi, quindi, se ad esso sono state associate fasi particolarmente virtuose di diversi accadimenti storici. In Russia, ad esempio, venne associato all’epoca più fulgida e creativa della letteratura nazionale, con opere che, tutt’oggi, rappresentano degli autentici capisaldi in tutto il mondo. Nella tradizione popolare, la figura dell’argento viene ritenuta efficace per far allontanare i demoni.

Nella mitologia greca, la più studiata ed apprezzata al mondo, l’arco di Apollo, Dio del Sole che venne poi venerato anche nella religione romana, era stata costruito in argento, mentre come simbolo lunare veniva accostato alla Dea Diana, protettrice delle donne, alle quali “garantiva” parti non dolorosi.