I vantaggi delle coltivazioni idroponiche casalinghe

Da diverso tempo a questa parte, l’interesse nei confronti della sostenibilità è aumentato notevolmente sia da parte delle aziende, sia da parte dei singoli che, quando possono, cercano di minimizzare l’impatto ambientale delle proprie scelte quotidiane.

Molto utile a tal proposito è dedicarsi alle coltivazioni idroponiche casalinghe. Cosa sono? Quali sono i vantaggi? Nelle prossime righe, puoi trovare alcune risposte in merito.

Cosa significa effettuare una coltivazione idroponica

Quando si parla di coltivazioni idroponiche, si inquadra l’atto di coltivare le piante in assenza di terra. Si tratta di un approccio che, da qualche anno a questa parte, sta prendendo sempre più piede. Tra i motivi del suo successo, è possibile citare l’ottimo livello di gestibilità.

Non si tratta certo di un’innovazione. Se guardiamo indietro, troviamo diversi esempi di coltivazione idroponica tra gli Aztechi e i Babilonesi, popoli che hanno lasciato il segno per diversi motivi, tra i quali è possibile ricordare anche i giardini pensili.

Entrando nello specifico delle caratteristiche di questa tecnica di coltivazione, ricordiamo che le piante affondano le proprie radici in un substrato costituito da argilla espansa, ma anche da lana di roccia o da zeolite.

Vantaggi delle coltivazioni idroponiche

Quali sono i vantaggi di una coltivazione idroponica casalinga (se vuoi iniziarla, ti bastano pochi click per acquistare online un grow box completo come quelli proposti da Idroponica.it)? Tra i principali, è possibile citare l’ottimo livello di versatilità. Le coltivazioni idroponiche possono essere effettuate in diversi contesti.

Inoltre, quando si sceglie questa tecnica si ha la possibilità di controllare con più facilità sia la quantità, sia la qualità dei nutrienti. Questo permette di ottimizzare i processi di fertilizzazione delle piante.

Proseguendo con i pro delle coltivazioni idroponiche è bene citare il fatto che, in linea di massima, la tecnica è molto pulita. Il motivo riguarda il fatto che, in generale, viene richiesto uno spostamento di terra più contenuto.

Da non dimenticare è anche l’addio al problema delle erbe infestanti e la possibilità di tenere sotto controllo più facilmente le condizioni della pianta. Coltivare in maniera idroponica significa infatti non avere a che fare con le problematiche che coinvolgono la pianta partendo dal suolo.

I principali contro

Se si ha intenzione di approcciarsi alle coltivazioni idroponiche home made in casa o in giardino, è necessario avere chiari i principali contro. Tra questi spicca indubbiamente la maggior fragilità delle piante così coltivate.

Come mai si ha a che fare con questo problema? Per un motivo molto semplice: le piante coltivate con tecnica idroponica sono legate a filo doppio a un sistema artificiale. In caso di criticità a carico di quest’ultimo, la pianta rischia di morire.

Proseguendo con i contro che caratterizzano questa tecnica di coltivazione si può trovare l’alto tasso di umidità. Non è un caso che, quando si parla dei sistemi idroponici, vengano spesso citate le malattie fungine delle piante. Tra le più frequenti c’è la verticillosi.

Quali sostanze sciogliere nell’acqua?

Chiariti questi aspetti, è bene capire quali sono le sostanze da sciogliere nell’acqua. In questo elenco è possibile citare senza dubbio i fertilizzanti tradizionali. A questi vanno associate le vitamine.

Un altro aspetto essenziale da considerare per il successo della coltivazione è il pH. Il range ideale è compreso tra un minimo di 5,5 e un massimo di 6. Da non trascurare è poi la conduttività elettrica, un fattore essenziale per la salute delle piante coltivate con tecnica idroponica.

Concludiamo ricordando che il pH può essere modificato nel corso del tempo con lo scopo di ottimizzare l’assimilazione di sostanze come l’azoto, il ferro, il manganese, il boro e il calcio.